Sabato 29 e domenica 30 aprile, io e mia moglie, siamo stati a Cetraro Marina in provincia di Cosenza per tenere due incontri in occasione di un convegno dedicato alle coppie organizzato dalla diocesi di Scalea-San Marco Argentano. L’obiettivo era presentare alle coppie di sposi l’esperienza coniugale di Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, e ciò è avvenuto nella serata di venerdì. Invece i nostri due interventi hanno riguardato l’Amoris Laetitia (nella serata di sabato) e la presentazione dell’esperienza coniugale dei coniugi Maritain (nella mattinata di domenica).
Il nostro intervento sull’Amoris Laetitia è stato svolto in continuità con quanto la sera prima si era detto sui coniugi Beltrame-Quattrocchi. Si è sottolineato come Papa Francesco abbia voluto ancora una volta affermare il suo concetto di famiglia cristiana, che deve avere come modello la famiglia di Nazareth ma che allo stesso tempo deve imparare gradualmente a rapportarsi con essa senza farsi prendere troppo dalla consapevolezza della propria piccolezza. Si tratta di un documento che si pone in continuità con il magistero dei pontefici precedenti pur con l’inserimento di alcune novità fondamentali circa il modo di rapportarsi della chiesa con le coppie. Secondo Papa Francesco oggi la chiesa è un ospedale da campo, e quindi occorre rimboccarsi le maniche per sopperire a quelle che sono le ferite delle coppie. Riguardo le situazioni irregolari non si tratta solo di capire se dare o non dare l’Eucarestia ma soprattutto di accompagnare anche queste coppie in modo che anche loro possono sentirsi parte integrante del popolo di Dio.
L’incontro è terminato con l’ascolto del brano della Volpe e la Rosa tratto dal Piccolo principe.
Nella giornata di domenica, invece, si è presentata l’esperienza della coppia di intellettuali e sposi cattolici del Novecento Jacques e Raissa Maritain. Jacques e Raïssa sono una pietra miliare della cultura cristiana ed europea del Novecento. Hanno vissuto una storia di amore e di ricerca della verità che li ha portati alla conversione personale e di coppia. Si sono lasciati guidare dallo Spirito, che ha infiammato il loro cuore e li ha resi creativi nel campo della cultura.
L’esperienza di Raïssa e Jacques Maritain ci ha permesso di approfondire alcune tematiche come il potere terapeutico e salvifico dell’amore reciproco; le molte facce della fecondità sponsale, non limitata solo alla procreazione; la laicità e la coniugalità come vie di santità.
Di seguito riportiamo quanto hanno scritto alcune coppie al termine dell’incontro. Hanno risposto alla domanda “Quale impegno mi porto:”.
Il nostro impegno, dopo 45 anni di matrimonio, è…..per sempre!
L’importante nella vita di coppia e di famiglia è il reciproco rispetto, capirsi e capire l’importanza dell’altro e se Dio vorrà essere Santi nella vita di tutti i giorni. Questo è il nostro impegno: essere testimoni della presenza di Gesù nella nostra famiglia.
Noi stasera portiamo a casa una maggiore forza nell’anima per continuare a tendere la mano al fratello che busserà alla nostra porta.
Ci portiamo dentro il vostro amore per Gesù che riuscite a portare agli altri con grande semplicità ed umiltà. L’impegno che vogliamo prendere è quello di far crescere di più l’amore per Gesù nella nostra famiglia e cercare di conseguenza di aprirci agli altri con carità.
Ci portiamo una certezza per noi e per gli altri: abbiamo sempre bisogno della grazia di Dio. Il nostro impegno è credere e sperare nel Signore, vedere Gesù in ogni uomo, sentirsi responsabili dell’altro, coltivare le rose che ci vengono affidate e anche spazzare il cratere del nostro vulcano.
Continuare insieme il cammino che abbiamo iniziato cercando di rendere nostre più rose possibili.
Ci impegnamo a testimoniare sempre più e sempre meglio la spiritualità e l’amore coniugale.
Vogliamo essere più presenti come coppia e camminare insieme, non stancarsi di perseverare sempre e ricostruire ogni giorno il nostro rapporto ed il rapporto con gli altri.
La vita di coppia è una grazia di Dio, dobbiamo amarla e rispettarla attraverso i gesti reciproci. Ci impegnamo ad amare l’immagine di noi, e la presenza di Dio nella nostra famiglia.