Riflessione della terza domenica di quaresima.
In questa terza domenica di Quaresima il Vangelo di Giovanni, al quarto capitolo, ci propone l’incontro di Gesù con una samaritano al pozzo di Sichar. L’evangelista racconta un episodio che rimanda alle vicende del profeta Osea e insegna questa parola di Dio: “Misericordia io voglio e non sacrifici”.
Il profeta della Samaria Osea era molto innamorato di sua moglie, dalla quale aveva avuto tre figli; tuttavia la donna lo tradisce molte volte. Era quindi a tutti gli effetti una adultera. Durante l’ultimo di questi tradimenti, Osea trova la moglie, che nel frattempo si era allontanata da casa, e si sfoga in malo modo rinfacciandole tutto. A questo punto Osea, secondo la legge ebraica, avrebbe potuto ripudiare e condannare la moglie alla lapidazione. Ma il profeta, ancora innamorato nonostante tutto le propone: “Andiamo nel deserto e facciamo insieme un nuovo viaggio di nozze”.
Il profeta infatti aveva capito che sua moglie non si sentiva amata ma solo sfruttata. Osea infatti obbedisce al comandamento del suo cuore, cioè quello dell’amore che supera la legge.
Ugualmente Gesù non giudica la samaritana, ma vuole insegnarci che la Sua sorgente di Acqua Viva é per tutti che vogliono seguirlo liberamente. Questa sorgente di Acqua Viva ci é stata donata tramite l’acqua del Battesimo, tramite lo Spirito Santo.
Noi sposi non dobbiamo dimenticare di essere noi stessi sorgente di Acqua Viva, in virtù della grazia ricevuta mediante il Sacramento del Matrimonio.
Ci piace concludere con una preghiera tratta dal libro: Un mese con Maria e Luigi di Giulia Paola Di Nicola e Attilio Danese.
… Tu che un giorno avresti insegnato alla samaritana di Sichar che, appunto perché Iddio é Spirito la Sua casa – e quindi la Tua casa – non è circoscritta né nel tempio manufatto né nella città santa di Gerusalemme, né nel monte Oreb, ma negli spazi senza confini dello Spirito e della Verità, Tu ami dimorare, insieme al Padre Tuo e con il Tuo Santo Spirito, in quel tempio non manufatto nel quale Tu stesso trasformi i nostri cuori ogni qual volta accolgono Te con la Tua Grazia: “Il Tempio di Dio che siete voi” (1 Cor 3,17)